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Archive for the ‘rassegna stampa’ Category

Di Isabella Moroni da Art a part of cult(ure)

Spettacolo centrale del progetto “cane pezzato 2009“, Femmina di Riccardo Della Pietraporta in sèi significati e le esperienze di tutto il lavoro sul limite e sul disagio che il regista ha portato avanti in quindici anni: disabilità mentali, tortura, guerre, carcere e del quale ci parla:

Femmina. Un racconto di quelli che prendono l’immaginario e parlano di reale. Ci racconti come nasce questo progetto?
Il progetto nasce un pò per caso un pò per necessità. Per caso perché dopo aver lavorato con i matti, con i migranti, con i detenuti e le detenute, dopo aver costruito spettacoli nelle zone di guerra si è formata una compagnia di persone che avevano la necessità di farla finita con il teatro delle chiacchiere.

Cinque aggettivi per descrivere la drammaturgia di Femmina.
Poetica, turbolenta, molteplice, meticcia, contagiosa.

Cinque per i suoi movimenti interiori.
Musicali, soggettivi, singolari, performativi, provvisori.

Poetico, turbolento e provvisorio sono aggettivi che tornano in mente mentre si assiste al simmetrico movimento di tavoli e di collane, di sedie e di bambole, di vecchi diari e lussuose gabbiette per uccelli, mentre affiorano morsi di storie, di individualità ferite e replicate, ed anime mai salve perchè ci si domanda se è poi vero che il teatro sia salvifico.
E poi: perchè “femmina” quando le donne lì sul palcoscenico, pur essendo molte non riescono a farne una intera, per non paralare di tutti quei maschi, più silenziosi e in movimento, impegnati a costruire senza alcun mattone? (altro…)

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Pubblicato il 30/10/2009 su www.mpnews.it

http://www.mpnews.it/index.php?section=articoli&category=53&id=4522/cultura/teatro/Femmina-F

Di Ylenia Sina

Femmina F è un luogo di passaggio e un incontro avvenuto per caso tra Oriente e Occidente. La storia di uno sgombero di una casa situata su un confine in permanente definizione. Gli abitanti del palazzo, quattro donne e tre uomini, costruiscono e reinventano di continuo lo spazio della scena: tavoli per cene solitarie che diventano letti su cui riversare tutti i propri pensieri, gabbie in cui srotolare sogni mancati, trampolini per raggiungere terre lontane. (altro…)

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http://www.anienenews.it/archivio/Novembre%202009/pdf/Aniene%20Novembre%20’09.pdf

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